È morto oggi, a causa del Covid-19, uno dei più grandi scrittori contemporanei, il cileno Luis Sepulveda, lasciando al mondo intero una grande e importante eredità da ricercare nella sua continua ed estenuante lotta a favore degli ultimi.
La sua è stata un vita votata alla scrittura di romanzi, con la pubblicazione di importantissime opere per adulti e bambini (Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, Il mondo alla fine del mondo, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, Ultime notizie dal Sud, Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico, ecc.), all’attivismo politico (militò nell’Esercito di Liberazione Nazionale, fece parte del Partito socialista e della guardia personale del presidente cileno Allende; in seguito al colpo di stato fu poi arrestato e torturato per sette mesi e liberato grazie alle pressioni di Amnesty International; si unì poi, nel 1979, alle Brigate Internazionali di Simón Bólivar), al teatro e alla sceneggiatura, alla poesia.
Le sue ultime pubblicazioni sono state La fine della storia (2016) e la favola Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa (2018).
Rimane un profondo vuoto, ma anche la consapevolezza di aver avuto la possibilità di leggere grandi storie fatte di sogni, forza e coraggio.