Non esiste una formula magica che possa trasformare in bravissimi scrittori, che possa insegnare come dare vita al romanzo che sarà il bestseller dell’anno, perché per imparare a dar forma alle parole, creando una storia appassionante, occorrono alcuni semplici ingredienti, leggere tantissimo, avere fantasia e la capacità di riuscire a far immaginare e sentire a chi legge ciò che si sta raccontando.

Dopo aver letto queste prime righe, alcuni potrebbero scoraggiarsi, pensare che non sia possibile sfondare nel mondo della scrittura o quanto meno riuscire a dar vita a un romanzo che possa in qualche modo avere un valore per il quale molti decidano valga la pena di leggerlo. Ma in realtà non è così.

Esistono delle indicazioni che possono guidare, rappresentando una sorta di mappa, nel labirinto del mondo della scrittura, e ci sono tanti piccoli e preziosi consigli che possono essere attuati durante la stesura di un libro; ma al di là di questo, occorre che quei piccoli ingredienti di cui parlavo prima (lettura, fantasia e capacità di trasmettere qualcosa agli altri) vengano mescolati con cura.

La domanda da cui partire è: come scrivere un romanzo?

Il primissimo passo da compiere, quando si è deciso di raccontare qualcosa, e si ha ben chiaro quello che sarà il soggetto del libro, è creare un indice: è molto importante dare un ordine alle idee, perché non basta individuare l’argomento o in generale la tematica che si vuole trattare, sia esso un romanzo storico, d’amore, di fantasia ecc. Occorre mettere nero su bianco tutti quelli che saranno i passaggi, gli intrecci, le situazioni che si andranno poi a dipanare nella storia. Non si tratterà, ovviamente di un indice definitivo, ma solo di una specie di promemoria che servirà per non perdere la direzione, servendo da mappa che potrà guidare, laddove succeda di perdersi negli intrecci della fantasia.

Dopo aver creato l’indice, riportando tutte le parti salienti che si vogliono raccontare, inizia la stesura vera e propria; inizia la scrittura. Si devono scegliere i personaggi, bisogna dargli corpo, spessore: devono sembrare vivi perciò devono essere raccontati come se fossero delle persone con i loro tic, con i loro caratteri, difetti, pregi, devono possedere una connotazione fisica, affinché il lettore li possa immaginare, occorre renderli umani, insomma. Lo stesso con la trama: la vicenda, seppure frutto di fantasia, deve essere verosimile nel senso che deve comunque considerare tutti quegli ingredienti che potrebbero piacere a chi legge, ovviamente non snaturandosi come scrittori. Ad esempio, le storie d’amore, soprattutto se tormentate, appassionano; le situazione che trattano tematiche sociali di attualità riscuotono un certo interesse ecc. Scrivere significa essere se stessi raccontare una storia, ma considerare anche chi poi dovrebbe essere il fruitore di quel romanzo. Particolare attenzione va data alla scelta dell’ambientazione, intesa come periodo storico, e a quello che è l’ambiente, geograficamente parlando, che fa da sfondo al romanzo; è bene descrivere sempre, calare il lettore nella storia il più possibile, affinché viva e senta ciò che vivono e sentono i personaggi. Infine, molto importante è scegliere se raccontare in prima persona, con la voce del protagonista, avvalersi di una voce narrante che dall’alto racconta le vicende dei protagonisti oppure raccontare la storia in terza persona.

Successivamente, Il mio consiglio è quello di lasciare che i pensieri fluiscano, che si dia libero sfogo alla fantasia (a meno che non si stia raccontando una storia vera), scrivendo tutto ciò che naturalmente sgorga. Questa è la fase creativa, la fase di composizione; non si devono mettere dei paletti, la penna deve condurre. Non bibook-168824_640sogna, per ora, preoccuparsi degli errori, di perfezionare questa o quella parte; occorre far solo fuoriuscire ciò che c’è dentro. Bisogna essere sentimentali in questo, perché scrivere significa parlare un po’ di se stessi, anche raccontando una storia che sia semplicemente inventata.

Terminata la fase di stesura, che richiederà a seconda dei casi un tempo indeterminato, mesi o addirittura anni, si potrà cominciare a lavorare sui vari punti della storia. Inizia così la prima rilettura nella quale occorre valutare se la trama ha un suo senso logico, se ha un buon ritmo, se le situazioni sono convincenti, se riesce ad appassionare e a destare dell’interesse. Potrebbe sembrare assurdo, ma possiamo essere i migliori critici di noi stessi: dobbiamo essere onesti intellettualmente, senza illuderci di essere i geni della scrittura e senza buttarci giù al primo blocco creativo. Quest’ultimo è particolarmente diffuso, ma non deve essere vissuto come un dramma: per superarlo occorre fermarsi, spegnere per un po’ la mente, cercare di ritornare in contatto con quella parte più profonda di noi, dalla quale scaturisce ogni emozione. Sottopressione non si può scrivere un buon libro.

Dopo una prima lettura, cominciano tutta una serie di revisioni che dovranno, senza sovrapporsi, andare a valutare vari aspetti dell’opera: occorrerà correggere gli errori di battitura, almeno quelli più evidenti, cercare di valutare se le frasi e i vari periodi fluiscono alla lettura (ci sono comunque dei professionisti che possono aiutare in questo, effettuando la correzione di bozze e l’editing dei testi), cercando di limare più possibile la storia che si è scritta.

Dopo che tutti questi passaggi sono stati rispettati, io consiglierei di lasciare riposare il libro, e di far decantare la mente. Dopo magari due settimane, potrà essere effettuata un’ulteriore rilettura, a cui magari ne seguiranno altre, al fine di modificare e migliorare il romanzo nelle sue varie parti.

Ovvio è, che per capire come si scrive un romanzo, ci vuole tempo: il linguaggio si acquisisce pian piano e leggendo, la capacità di creare degli intrecci si affina con la pratica e la fantasia va di continuo coltivata. Occorre fare tesoro di tutte le esperienze che si vivono, sia quelle in prima persona sia quelle raccontate dagli altri, perché tutto questo va a finire inevitabilmente nel romanzo. Bisogna dunque filtrare ogni cosa, tralasciando ciò che non risulta utile e propositivo nello scrivere. Ogni libro, come ho già detto, racconta un pezzetto di ogni scrittore: in ogni singolo personaggio, anche se inventato, c’è un sogno, una paura, un tic o semplicemente un pensiero dello scrittore, perché scrivere non è altro che rivelare la profondità della propria anima.

Come scrivere un romanzo: Schema

  1. Creare un indice (si tratta di un indice provvisorio, solo per mettere nero su bianco, tutte le vicende che poi si andranno a sviluppare);
  2. Ideazione trama, personaggi e ambientazione (è importante che i personaggi acquistino spessore e risultino vivi al lettore);
  3. Inizio della stesura vera e propria (cominciare a scrivere, seguendo il flusso dei propri pensieri);
  4. Prima revisione (occorre fare una prima lettura per capire il proprio scritto nel suo complesso);
  5. Ulteriori revisioni (si andranno a correggere gli errori, a sistemare il linguaggio e lo stile per rendere la storia piacevole alla lettura);
  6. Scelta del titolo.

Dopo avere concluso ciascuno di questi step, si può tirare un sospiro di sollievo, perché possiamo dire che a grandi linee il romanzo è pronto. Ultimo, ma non per importanza, è il momento della scelta del titolo; dobbiamo considerare la storia che si è scritta, come un essere a cui è stata data la vita, pertanto il titolo che si andrà a scegliere deve cercare di rispecchiare il più possibile il significato e il contenuto del libro.

Vorrei consigliare di ascoltare le parole di Baricco, che in questo estratto da “Che tempo che fa” parla del significato dello scrivere, da ritrovarsi nella bellezza dei dettagli e nella rappresentazione del genio umano.

Auguro di cuore una buona scrittura a tutti.

autore di questa pagina:

Amalia Papasidero

Amalia Papasidero, editor, correttore di bozze, consulente letterario e blogger. Ha conseguito il master in “Tradizione e innovazione nell’editoria. Dal libro all’e-book” presso l’Università della Calabria.
Gestisce il sito web www.scritturaedintorni.it (che ha ottenuto l’accredito stampa presso il Festival della letteratura di Mantova nel 2016), che si occupa di ciò che ruota attorno al mondo della scrittura e offre numerose risorse e servizi per gli autori. Organizza eventi letterari e culturali (presentazioni librarie e musicali, campagne di sensibilizzazione su temi sociali). Ha da poco pubblicato una raccolta di poesie dal titolo “Riflessi”. Tiene corsi di scrittura e self-publishing, workshop sulle tematiche legate alla narrazione.

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