Ecco le regole per la formazione del plurale delle parole:

I nomi maschili in a formano il plurle in i

es.: il poeta—-> i poeti

I nomi femminili in a formano il plurale in e

es.: la leggenda—-> le leggende

I nomi maschili e femminili in o formano il plurale in i

es.: il quaderno—-> i quaderni

es.: la mano—-> le mani

I nomi maschili e femminili in e formano il plurale in i

es.: l’elefante—-> gli elefanti

es.: la negazione—> le negazioni

Tuttavia vi sono dei casi particolari di formazione del plurale:

1. i nomi in ca e ga formano il plurale in chi e ghi, se maschili (es. il gerarca—> i gerarchi), in che e in ghe se femminili (es. la banca—> le banche); fa eccezione: il Belga—> i Belgi;

2. i nomi in cia e in gia, con la i non accentata, formano il plurale in ce e in ge, se il gruppo cia e gia è preceduto da consonante (es. la mancia—> le mancie), formano il plurale in cie e in gie se il gruppo cia e gia è preceduto da vocale ( es. la camicia—> le camicie);

3. i nomi in cia e gia con la ì accentata formano il plurale secondo la norma in cie e gie (es. la farmacia—> le farmacie);

4. alcuni nomi in o di genere maschile formano il plurale in a e diventano di genere femminile (es. l’uovo—> le uova); poichi nomi femminili in o sono invariabili e fanno eccezione: la mano—> le mani e l’eco—> gli echi;

5. i nomi in co e in go formano il plurale in chi e in ghi o in ci e in gi; non è facile dare regole fisse in tale caso;

6. i nomi bu-e emill-e fanno al blurale rispettivamente buoi e mila, discostandosi dalla regola generale;

7. i nomi in ie rimangono invariati (es. la serie—> le serie).

Vi sono alcuni nomi maschili in o che hanno due forma di plurale (plurale maschile in i e plurale femminile in a); nella maggior parte dei casi il significato del nome al plurale maschile è diverso dal significato del nome al plurale femminile: (es. braccio—> bracci/braccia; cercello—> cercelli/cercella; ciglia—> cigli/ciglia etc.).

Vi poi alcuni nomi che hanno una sola forma sia per il singolare sia per il plurale, e solo l’articolo o l’aggettivo o il verbo distinguono le due forme: (es. il boa—> i boa, il brindisi—> i brindisi, il bar—> i bar, etc.).

Alcuni nomi hanno una sola forma, o singolare o plurale. Hanno solo la forma singolare:

-alcuni nomi astratti (la pazienza, la suparbia, etc.);

-alcuni nomi collettivi (il fogliame, la prole, etc.);

-alcuni nomi di malattie (il morbillo, la malaria etc.);

-i nomi di elementi chimici (l’ossigeno, l’idrogeno, etc.);

-alcuni nomi di festività (la Pasqua, il Carnevale, etc.);

-alcuni nomi di alimenti (il mais, l’orzo, etc.);

-alcuni nomi di sensazioni fisiche o psicologiche (la fame, la sete, etc.).

Hanno la sola forma plurale:

-alcuni nomi di oggetti formati da due o più parti ( i pantaloni, le forbici, etc.);

-alcuni nomi indicanti pluralità di cose (le congratulazioni, i dintorni, etc.);

-altri nomi (le nozze, le ferie, etc.).

autore di questa pagina:

Amalia Papasidero

Amalia Papasidero, editor, correttore di bozze, consulente letterario e blogger. Ha conseguito il master in “Tradizione e innovazione nell’editoria. Dal libro all’e-book” presso l’Università della Calabria.
Gestisce il sito web www.scritturaedintorni.it (che ha ottenuto l’accredito stampa presso il Festival della letteratura di Mantova nel 2016), che si occupa di ciò che ruota attorno al mondo della scrittura e offre numerose risorse e servizi per gli autori. Organizza eventi letterari e culturali (presentazioni librarie e musicali, campagne di sensibilizzazione su temi sociali). Ha da poco pubblicato una raccolta di poesie dal titolo “Riflessi”. Tiene corsi di scrittura e self-publishing, workshop sulle tematiche legate alla narrazione.

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