A Roma la splendida mostra di uno dei più grandi artisti del ‘900
Dal 4 marzo al 21 giugno, presso le Scuderie del Quirinale, vi sarà la possibilità di visitare la splendida mostra dedicata a Henri Matisse (1869-1954), dal titolo Arabesque: un’esposizione di circa 100 opere, tra tele su olio, disegni a matita, schizzi e arazzi e tessuti, questi ultimi provenienti dalla collezione privata del grande pittore, che raccontano il fascino dell’Oriente, la bellezza del Marocco, tramite gli occhi di un occidentale, che ha fatto proprie le sfumature, le cromie, e la cultura, rielaborandole nelle sue produzioni artistiche.
I dipinti, provenienti da alcuni fra i musei più importanti del mondo (Museo Pushkin di Mosca, l’Ermitage di San Pietroburgo, il MoMA di New York, per citarne alcuni), rappresentano uno spaccato di particolare bellezza dell’arte pittorica di Matisse; tra le opere esposte all’interno delle 9 sale ritroviamo Ragazza con copricapo persiano (1915-16), Zohra sulla terrazza del 1912, Odalisca blu del 1921 (dall’Orangerie), la sensualità di Due modelle che si riposano del 1928, Paravento moresco del 1921 e Pesci rossi, capolavoro del 1912. In tutti i dipinti emerge la passione per l’esotico, per le terre lontane e per le leggende e le storie misteriose di cui l’occidente amava e ama tutt’ora nutrirsi; particolare attenzione, Matisse la rivolgeva all’osservazione del corpo femminile ed ecco spiegata la presenza di ritratti di odalische, di donne belle, sistemate in pose a volte lascive, ma mai volgari.
Elemento che emerge tra le opere presenti nella mostra di Matisse Arabesque, la finestra: il motivo della possibilità di superare con lo sguardo i confini della tela, riconduce interno ed esterno sulla stessa dimensione pittorica (Interieur à Etretat del 1920, Interno con fonografo del 1934).
All’interno della mostra, sono presenti stoffe orientali, maschere africane e tutta una serie di oggetti provenienti da varie parti del mondo orientale che facevano parte della collezione privata di Matisse: il pittore amava circondarsi di tutta una serie di rimandi allo stile di vita nomade, appartenenti a culture diverse che hanno fortemente ifluenzato la sua arte, il suo stile, fuoriuscendo in maniera prepotente in alcuni dipinti, piuttosto che in altri, mostrando quanto sia importante la contaminazione fra i diversi linguaggi culturali.