Oggi vorrei parlarti di un genere letterario che, da un po’ di anni a questa parte, ha riscosso e continua a riscuotere un grande successo: l’autobiografia.
Ma cosa spinge una persona a voler scrivere di se stessa, a volersi raccontare? Bè le motivazioni possono essere tante:
- la voglia di mettersi in gioco,
- di condividere sentimenti, esperienze ed emozioni per mostrare agli altri che non sono soli,
- la necessità di alleggerire il proprio carico interiore,
- la cosiddetta “urgenza narrativa”.
Ma come bisogna procedere per realizzare un testo autobiografico?
Iniziamo col fare una distinzione tra l’autobiografia, la biografia e il memoir:
- L’autobiografia presuppone che tu ti metta a raccontare tutta la tua vita (non occorre che siano successe cose inenarrabili o fantastiche, spesso le esperienze della quotidianità possono nascondere situazioni interessati e coinvolgenti);
- La biografia presuppone che qualcuno decida di raccontare la tua vita e pertanto tu sarai visto con il filtro, con la lente di quello che sarà il tuo biografo o tu racconterai la vita di qualcun altro;
- Il memoir presuppone il racconto di una parte, di un episodio, un’esperienza che hai vissuto, quindi non necessariamente dovrai partire da quando sei nato.
Sicuramente scrivere di sé non è facile, bisogna scegliere cosa raccontare e come farlo, affrontare i propri fantasmi, superare la paura di essere giudicati, magari non capiti e mostrare ciò che si è. In principio, ti assicuro che potrai incontrare qualche difficoltà, ma nel momento in cui entrerai in contatto con te stesso e inizierai a ricordare e a mettere a fuoco la tua vita e si presenterà la famosa “urgenza narrativa”, sono sicura che la narrazione verrà fuori da sé.
Al di là di tutto, ecco alcuni piccoli consigli per capire come scrivere un libro autobiografico:
- Scegli se raccontare tutta la tua vita (dall’infanzia fino a oggi) o un episodio specifico che per te abbia avuto un significato particolare (ti consiglio di leggere il memoir Lacky (E/O, 2018), di Alice Sebold, nel quale l’autrice racconta dello stupro subito e soprattutto delle sue conseguenze tra l’indifferenza generale);
- Inizia con il fissare, facendo un elenco o una scaletta, tutti i dettagli che ti vengono in mente (ad esempio se vuoi raccontare di quando ti sei innamorato la prima volta, comincia a segnarti tutte le sensazioni che hai provato in quel momento: ti batteva il cuore, sudavi freddo, ascoltavi una certa canzone, eri distratto, ecc.);
- Prova a scrivere elaborando ogni dettaglio e costruendoci attorno la narrazione (tornando all’esempio di quando ti sei innamorato: “Giulia mi faceva questo effetto: ogni volta che la pensavo non riuscivo a non sudare freddo, era come se le mie mani e ogni centimetro della mia pelle prendesse fuoco, e piccole goccioline imperlavano la mia fronte…”;
- Nella prima fase concentrati solo sulla memoria, sulla ricostruzione di ciò che vuoi raccontare, le sistemazioni a livello lessicale e grammaticale le farai successivamente;
- In una seconda fase, e quindi dopo avere scritto e riscritto il tuo testo ed essere sicuro che in esso ci sia davvero tu, la tua esperienza, le tue sensazioni, inizia a limarlo, a soffermarti sulla parola a capire se quel termine che hai usato va bene, se ci sono errori di battitura (refusi), se ciò che hai scritto è scorrevole alla lettura;
- Poiché il tuo solo giudizio non può essere sufficiente (ricorda che scriviamo per un pubblico, per qualcuno che ci legga), prova a far leggere la tua storia alle persone che ti stanno vicino, che ti conoscono e che comunque possono darti un loro giudizio su quanto hai realizzato (questo ti aiuterà ad abbattere quella barriere di cui ti parlavo inizialmente, la paura di mostrarsi senza filtri);
- Alla fine o anche all’inizio, se hai già le idee chiare, scegli un titolo che possa rappresentare il tuo testo.
TI CONSIGLIO UN LIBRO
Visto che leggere ci aiuta a capire come realizzare uno scritto, anche in questo caso ti voglio consigliare un libro, Il tuo sguardo illumina il mondo (Solferino, 1018) di Susanna Tamaro. In questo testo vi è la fusione di due generi, l’autobiografia, perché l’autrice ci racconta la sua vita, dall’infanzia fino a oggi, e la biografia, in quanto, nella narrazione la Tamaro ci fa conoscere anche la vita di quello che è stato il suo più grande amico, il poeta Pierluigi Cappello, scomparso nel 2017.
Facci caso, in questo romanzo l’autrice si mette completamente a nudo, parla delle sue difficoltà legate a una forma di autismo, racconta le sue fragilità, e quelle di Cappello, e lo fa con quell’urgenza di raccontare e nello stesso tempo di alleggerirsi da un peso non indifferente causato dall’incomprensione degli altri nei suoi confronti, perché non sanno quali siano i suoi problemi più nascosti.
Un libro che ti consiglio di leggere e che penso possa regalarti molti spunti da utilizzare poi nel momento in cui andrai a scrivere il tuo testo.
Vuoi capire come scrivere un libro autobiografico? Ti propongo un esercizio: prova a scrivere di un episodio che hai vissuto e che per te ha rappresentato un momento importante della tua vita; cerca di metterti alla prova.
Se vorrai mandarmelo per avere un feedback, mi farà molto piacere leggerlo.
Buongiorno il mio nome é Caterina mi piacerebbe scrivere la mia autobiografia, e non so come fare,ho consultato un editore tempo fa e mi ha chiesto 5000€ mi é sembrato assurdo.Spero di riscontrare una Vostra risposta.
Cordiali Saluti
Caterina Brogna