È un problema di giustizia, è un problema di mancato riconoscimento di diritti ma è anche un problema di democrazia. Le vite ingabbiate dei magistrati onorari, circa 5.000 professionisti in tutta Italia, che amministrano metà dei contenziosi civili e penali e attendono da anni la stabilizzazione e una riforma che affronti il tema delle retribuzioni e della previdenza.

La giustizia è una cosa seria, un tema che continuamente ci viene riproposto in tutti i modi e spesso strumentalizzato politicamente per evidenziare cosa ha o non ha fatto una determinata fazione politica. Ma per “gli addetti ai lavori” in particolar modo per i magistrati, la giustizia è qualcosa di più dell’esperimento di una serie di atti, della visione di incartamenti di tutti i tipi, è una missione, un impegno costante a cui purtroppo molto spesso lo Stato non dà il dovuto riconoscimento, non considerando lo sforzo di quanti ogni giorno si pongono lo scrupolo di trattare temi delicati, importanti che richiedono non solo la necessaria imparzialità, ma anche una precisa linea morale che permetta di prendere, il più possibile, “la decisione giusta”.

Partendo da tale situazione, si apre lo spaccato che attiene all’attività dei Giudici Onorari di Tribunale, che rispetto alla mole di lavoro, all’impegno, alla passione, ai sacrifici impiegati nello svolgimento dei loro doveri, non trovano un adeguato riconoscimento, né dal punto di vista economico, né dal punto di vista della loro legittimazione a livello pubblico, considerati quasi dei magistrati di serie “b” rispetto a quelli togati.

Questa la denuncia e anche lo sfogo compiuto dal giudice onorario del Tribunale di Crotone e delegata Federm.o.t. Maria Barbara Cerminara, che nel suo libro Al servizio della inGiustizia Italiana. L’altro volto della Magistratura (2016, Falco Editore), racconta la bellezza, la responsabilità, le paure, le angosce, le soddisfazioni, di un lavoro pesante, che richiede abnegazione e impegno e per il quale, come già anticipato, non vi è un adeguato riconoscimento economico e previdenziale che possa garantire un futuro a tutti quegli uomini e quelle donne che ogni giorno, mettendo da parte figli, mariti, e vita personale, dedicandosi anima e corpo a un’attività che, per quanto la si possa cercare di mantenere a una certa distanza, assorbe completamente.

La storia personale dell’autrice si intreccia con quella del sistema giustizia, che spesso non appare davvero giusto, ma che pone invece differenze, ostacoli alle volte quasi insormontabili, impedendo in alcuni casi la piena realizzazione degli individui; le vicende familiari, i dolori e al contempo la forza per non mollare e continuare a lottare, si mescolano alle situazioni lavorative che immancabilmente non possono che incidere, poiché ognuno di noi non è solo una cosa o un’altra ma è un individuo con le sue complessità.

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La Cerminara, con grande lucidità, ripercorre una serie di aneddoti, di tappe fondamentali della sua esistenza, come la morte dei genitori, che l’hanno segnata e che ovviamente hanno messo a dura prova la sua estrema passione per il diritto, ma che non l’hanno mai indotta a lasciar perdere tutto, nonostante le difficoltà, perché quando si crede in qualcosa bisogna sempre lottare anche se è difficile e i momenti di sconforto sono dietro l’angolo.

Quale delegata Federm.o.t. si è sentita quasi investita dall’onere di fare qualcosa ed ecco lo sciopero della fame, per porre l’attenzione sulla situazione dei magistrati Onorari di Tribunale fino a giungere a questo libro, che è alla fine un grido, una voce che tende a squarciare quel velo di silenzio che avvolge quanti ogni giorno compiono il loro lavoro senza che quest’ultimo sia considerato davvero tale.

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Amalia Papasidero

Amalia Papasidero, editor, correttore di bozze, consulente letterario e blogger. Ha conseguito il master in “Tradizione e innovazione nell’editoria. Dal libro all’e-book” presso l’Università della Calabria.
Gestisce il sito web www.scritturaedintorni.it (che ha ottenuto l’accredito stampa presso il Festival della letteratura di Mantova nel 2016), che si occupa di ciò che ruota attorno al mondo della scrittura e offre numerose risorse e servizi per gli autori. Organizza eventi letterari e culturali (presentazioni librarie e musicali, campagne di sensibilizzazione su temi sociali). Ha da poco pubblicato una raccolta di poesie dal titolo “Riflessi”. Tiene corsi di scrittura e self-publishing, workshop sulle tematiche legate alla narrazione.

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