Nel mare magnum dei consigli editoriali, il più delle volte vaghi e poco utili per realizzare qualcosa di concreto, vorrei dare alcuni suggerimenti per capire cosa fare dopo aver scritto un libro, per farlo conoscere e, per sfruttarlo dal punto di vista economico.
Quella dello scrittore non è mai stata considerata una vera e propria attività lavorativa, troppe incognite e troppe difficoltà per poter vivere di una passione che tuttavia, e ne sono certa, anche a non a grandissimi livelli, può dare molte soddisfazioni e un discreto ritorno in termini monetari.
Ma qual è il punto di partenza? Come pubblicare un libro? Come riuscire a ritagliarsi uno spazio tutto per sé?
Il primo passo da compiere è accertarsi il più possibile, avvalendosi dei consigli di professionisti che possano aiutare nella correzione, di avere un buon prodotto, o per lo meno un’opera che possa suscitare l’interesse dei potenziali lettori: va da sé che non ci si può illudere, nell’attuale panorama editoriale, e in considerazione della crisi economica che ci ha colpiti, di poter fare successo con un libricino di poesie o con storie viste e riviste. Ovvio che in tal caso occorrerà capire qual è l’obiettivo che si vuole raggiungere: ottenere la soddisfazione di vedere la propria opera in uno store o cercare, oltre a questo, di conquistare una fetta di mercato, un mercato che con il passare del tempo è diventato sempre più ridotto ed esigente, refrattario alla lettura e bisognoso di essere continuamente stimolato, affinché posi il cellulare e prenda in mano un buon libro. Pertanto, dopo la creazione del prodotto libro, che ripeto deve essere di buona qualità, si aprono due possibili strade da percorrere: presentare il manoscritto a una casa editrice oppure procedere con il self publishing.
Come pubblicare un libro:
Come visto, vi è dunque la possibilità di muoversi in due direzioni; analizziamole separatamente, valutandone pro e contro.
La casa editrice
La casa editrice è quell’impresa o associazione che per eccellenza si occupa di scegliere i testi migliori, della loro pubblicazione e diffusione. L’attività che svolge è di grande importanza, perché ha il ruolo di veicolare, tramite le sue pubblicazioni dei messaggi che, vuoi o non vuoi, attecchiscono nella società, con la possibilità di creare mode, atteggiamenti e stili di vita. È dunque un’attività che deve essere svolta con attenzione.
Tuttavia la casa editrice è anche un’impresa, come evidenziato nella definizione data all’inizio, che ha necessità di avere delle entrate economiche per continuare a svolgere la propria attività e in virtù di ciò, molte delle scelte che compie tengono in considerazione questo aspetto. Gli editori sentono il polso del mercato, vagliano i gusti dei lettori, cercano di considerare i trend del momento e questo incide sempre di più sulle loro strategie editoriali.
Molti scrittori si lamentano del fatto che i loro manoscritti spesso vengono respinti o che viene richiesto il pagamento di una somma per la pubblicazione. In tali casi cosa pensare, come comportarsi?
Andiamo per ordine:
nel vagliare un testo, soprattutto le case editrici più grandi, che occupano la fetta più grossa del panorama editoriale, valutano, in primis, se quello scritto potrà o meno essere un successo, se ci potrà essere un riscontro economico, se quel libro, una volta pubblicato, venderà. Potrebbe apparire un ragionamento venale, che potrebbe far sembrare gli editori come individui attaccati al dio denaro, ma la realtà è che per pubblicare un libro, soprattutto in formato cartaceo, occorre fare un investimento, è richiesto un esborso non indifferente: il testo dovrà essere corretto, sistemato da professionisti che si dovranno occupare dell’editing, dell’impaginazione, della veste grafica; bisognerà stamparlo, distribuirlo, pubblicizzarlo (tutte operazioni che, qualora ci si affidi a una casa editrice che scelga di pubblicare il testo, saranno svolte dalla casa editrice stessa).
Un eventuale flop a livello di vendite, comporterebbe un danno economico per la casa editrice che, in quanto impresa, non può permettersi. Ecco dunque che nelle logiche adottate circa la scelta di un testo, l’aspetto del “dopo” diventa essenziale; così, se a giudizio di chi vaglia i manoscritti, quell’opera, per l’argomento, la forma, lo stile, il messaggio, non rientra tra ciò che il lettore, in quel momento, sarebbe disposto ad acquistare, allora non verrà preso in considerazione e perciò sarà respinto. Il consiglio è pertanto di cercare di presentare storie innovative, di non “copiare” cose già pubblicate, perché magari lette nei libri dello scrittore che amiamo, cercare di essere originali, avere un proprio stile, essere riconoscibili insomma e sperare che chi leggerà colga l’animo di chi ha scritto.
Un video molto interessante che parla della pubblicazione dei libri fotografici.
Altro tasto dolente per gli scrittori la richiesta di una somma per la pubblicazione. Ovviamente ciò si collega a quanto appena detto, ma, aggiungo io, se viene richiesto di sostenere dei costi per la pubblicazione del proprio testo, vuol dire che la casa editrice non crede in quell’opera o è consapevole di non possedere i canali giusti per venderla; cerca pertanto di guadagnare ugualmente, sfruttando i sogni di tanti giovani che vorrebbero sfondare nel mondo dell’editoria, pubblicando il testo dietro il pagamento di un corrispettivo, abbandonando quasi sempre il povero malcapitato che deve arrabattarsi per vendere le copie che astutamente gli ha fatto acquistare.
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Diffidate sempre delle case editrici che chiedono somme di denaro per la pubblicazione o vi dicono che dovete acquistare un certo numero di copie, non sono serie e vogliono solo speculare sull’illusione di tanti, nel riuscire a ottenere un riscontro in ambito editoriale. Rivolgetevi dunque a quelle case editrici che prendono a cuore il manoscritto e non chiedono nulla in cambio, facendo un investimento sul vostro scritto e su di voi come autori.
Occorre stare attenti a che la casa editrice s’impegni davvero, dopo che è avvenuta la pubblicazione, a effettuare la promozione del libro; valutate bene il tipo di contratto proposto, prendetevi del tempo per rifletterci su; la vostra opera, a prescindere da quello economico, ha un certo valore in quanto frutto della creatività e come tale ha diritto di essere trattata con il massimo della dignità (normativa sul diritto d’autore).
Il self publishing
Con l’avvento delle nuove tecnologie e dei vari dispositivi digitali, vi è la possibilità di pubblicare la propria opera non solo nel formato tradizionale, quello cartaceo, ma anche in versione, appunto digitale (e-book). Un enorme passo avanti che ha permesso alle case editrici di abbattere enormemente i costi. Questa novità ha anche aperto la strada al fenomeno dell’auto pubblicazione.
Ma in cosa consiste il self publishing?
Con esso è possibile bypassare le case editrici tradizionali, diventando gli editori di se stessi; bastano pochi e semplici passaggi, oggi, per poter pubblicare un libro:
- dopo aver scritto un romanzo, un racconto o un saggio, e a
verlo fatto correggere da un professionista per una maggiore sicurezza circa la forma ed eventuali errori di battitura, è possibile ricorrere a diversi siti (Amazon.it, ilmiolibro.it, lulu.com, Narcissus ecc.), che permettono di pubblicare in completa autonomia un testo.
- Su queste piattaforme è possibile caricare il file del libro (word o pdf), ed essere seguiti passo passo, circa la creazione della copertina, le dimensioni, la scelta di tutte le variabili grafiche.
- Vi è poi l’inserimento su una serie di store online (librerie digitali ), in cui il testo nei formati idonei (e-pub, mobi) potrà essere disponibile per l’acquisto. Ovviamente sarà possibile anche far stampare in formato cartaceo il libro, per essere poi inseriti, tramite distributore, se si riesce a trovarlo, oppure andando personalmente, in librerie, edicole e altri negozi.
A supporto di tale sistema, può essere utile la creazione di un sito internet ad hoc per la promozione del libro: occorre ricordare che se si pubblica da soli, devono essere svolte tutte quelle attività inerenti al lancio del libro sul mercato, e la promozione è una di esse, se non la più importante.
La promozione è strettamente connessa alla pubblicazione, poiché quest’ultima a nulla serve se il testo non viene diffuso. Tra i tanti sistemi, quello tradizione è senza dubbio costituito dalla presentazione e dall’incontro con l’autore: se questi momenti sono ripensati nel modo giusto, con l’ausilio della musica, delle immagini, organizzando un buffet, possono trasformarsi in un momento molto piacevole, d’incontro, di scambio, in un contesto in cui non vi sono solo il libro e l’autore, ma si crea l’atmosfera giusta per invogliare il potenziale lettore all’acquisto del libro. La parola d’ordine è dunque “coinvolgere”.
Ovviamente, nell’era di internet e del web 2.0, non possono mancare gli altri sistemi di promozione (oltre alle già citate presentazioni, gli articoli sui giornali di settore o che hanno un apposito spazio per la cultura, le interviste alla radio, alla televisione e sulle riviste interessate): è possibile, come anticipato, creare un sito web, da costruire magari con un esperto di seo, secondo le regole per cui tutti i contenuti dovranno andare a intercettare il possibile utente interessato a quel prodotto. Un esempio in tal senso è il sito web realizzato da Giacomo Papasidero, diventarefelici.it che, ricco di contenuti inerenti alla crescita personale, ha permesso, con una logica studiata a tavolino, la diffusione del testo “Indipendenza Emotiva”, intercettando tutti gli utenti interessati all’argomento.
Insomma, sulla base di ciò che abbiamo visto, se si decide di pubblicare un libro da soli, occorre muoversi, non restare con le mani in mano, poiché la difficile situazione editoriale richiede un impegno maggiore rispetto al passato per far emergere un testo.
Un ultimo consiglio che mi sento di dare, potrebbe essere la partecipazione a concorsi letterari (ovviamente state sempre attenti agli importi richiesti per la quota di partecipazione), potrebbe essere una buona occasione per farsi conosce.
Salve,
Casualmente ho visto il vs.sito.
E’ da un po di tempo che penso a scrivere un libro per raccontare le mie esperienze vissute in prima persona da quando sono immigrato negli USA dalla Sicilia.Vorrei scrivere nella mia lingua madre,cioe’ l’italiano anziche’ in inglese anche perche’ avrei piu’ Difficolta’.Eventualmente poi tradurlo.
Il freno e’ che penso che non sono uno scrittore e che non sarei in grado di scrivere compiutamente e correttamente.
Che servizi potreste offrire?
Grazie
Saluti