Quando arriva la bella stagione è piacevole trascorrere le giornate in spiaggia, ascoltando il dolce e rassicurante rumore dell’acqua che tiepida si infrange sul bagnasciga, ed è altrettanto piacevole, accompagnare questi momenti di relax con un bel libro. Ma quali scegliere? Che titoli portare in borsa oppure in formato digitale all’interno dell’e-book reader?
Ecco 10 dieci libri per l’estate che sicuramente vi faranno trascorere il tempo sotto l’ombrellone all’insegna della buona lettura.
Le recensioni
Il Piccolo Principe, di Antoine de Saint Exupéry, edito Bompiani, è sicuramente una di quelle letture che ci fanno tornare bambini e che ci trasportano in un mondo fatto di emozioni delicate (leggi la recensione completa).
La strana storia del bimbo dai capelli color del grano, proveniente dall’asteroide B 612, che si ritrova nel deserto a parlare con il pilota protagonista del racconto, rappresenta uno dei testi più belli della narrativa; adatto per tutte le età, è capace di mescolare la fantasia a tematiche profonde come l’amore, l’amicizia, la mancanza, la morte, soffermandosi sui concetti legati all’attaccamento e alla differenza tra amare e voler bene.
Le illustrazioni, poi, sono quelle originali create dallo stesso autore, che all’improvviso si ritrova a dover guardare il mondo con gli occhi di un bambino, con la sua ingenuità e semplicità.
Questo libro è il più tradotto al mondo dopo la Bibbia e il Corano, a riprova del grande successo ottenuto; sono state pubblicate anche varie versioni nei dialetti regionali (I’ Piccolo Principe in fiorentino, Lu Principinu in dialetto salentino, Lu Pincipìcchiu in calabrese, Principì in dialetto romagnolo ecc.).
La meccanica del cuore, dell’autore francese Mathias Malzieu, edito Feltrinelli, è un romanzo a metà strada tra un fantasy e una storia d’amore. Il tutto prende il via a Edimburgo; nella notte più fredda del mondo nasce il piccolo Jack il cui cuore è ghiacciato. Sarà salvato dalla bizzarra levatrice Madeleine, che porrà al posto del muscolo un orologio a cucù (leggi la recensione completa):
Uno non toccare le lancette.
Due, domina la rabbia.
Tre, non innamorarti, mai e poi mai.
Altrimenti, nell’orologio del tuo cuore, la grande
lancetta delle ore ti trafiggerà per sempre la pelle,
le tue ossa si frantumeranno,
e la meccanica del cuore andrà di nuovo in pezzi.
All’interno della storia anche l’amore del protagonista per Miss Acacia, una ballerina di Flamenco e i temi del bullismo e della diversità.
Un romanzo intenso, bello, una favola moderna ricca di colpi di scena.
Per guardare il booktrailer tratto dal libro, basta cliccare QUI.
L’inventore di sogni, di IAN McEWAN, edito Enaudi, è un testo davvero particolare, come d’altronde tutti i libri di questo autore (Espiazione, Lettera a Berlino, Cani neri, L’amore fatale e tanti altri). Racconta le stranissime fantasie di un ragazzino di dieci anni, Peter Fortune, che forse stanco di non essere capito da chi lo circonda, immagina spesso che all’improvviso la sua famiglia sparisca.
Un testo la cui lettura è agevole mai banale e scontata, ricco di sorprese, in cui McEWAN sceglie spesso di utilizzare i paradossi e le assurdità frutto della fantasia dei ragazzi per trattare poi alla fine tematiche più profonde che si possono rintracciare man mano che si procede nella lettura.
Interessante l’aspetto dell’immedesimazione dell’autore e della sua capacità di entrare nella spicologia del personaggio.
, di Maxence Fermine, edito da Bompiani 2015, è un romanzo lieve, appassionante, ricco; con estrema poesia riesce a raccontare la bellezza della vita, dalla scoperta delle cose più piccole e semplici, fino all’amore e alla morte.
Un percorso di iniziazione che porta il giovane Yuko, scrittore di haiku, a scoprire, nella parte più profonda del suo cuore, l’arte che possiede, cioè comporre opere dall’impareggiabile bellezza che però risultano bianche, senza alcun colore, come la neve.
L’incontro con il maestro Soseki gli permette di comprendere cosa voglia dire davvero vergare versi e come la poesia possa racchiudere al suo interno altre nobili arti quali la pittura, la calligrafia, il funambolismo:
Il vero poeta possiede l’arte del funambolo.
Scrivere è avanzare parola dopo parola su un filo di bellezza,
il filo di una poesia, di un’opera,
di una storia adagiata su carta di seta.
Yuko apprende in tal modo come scrivere colorando le parole e pertanto, non più solo candore, ma emozioni allo stato puro.
Neve è un piccolo gioiello; le immagini che l’autore rimanda e che emergono dal testo sono affascinanti, travolgenti e sono capaci di condurre il lettore in un’altra epoca, lontano dalle banalità del nostro tempo.
La lentezza e l’atteggiamento riflessivo, tipici della cultura giapponese, infarciscono ogni singola pagina, calando l’aspetto immaginifico in una realtà concreta, ricca di spunti, di metafore e di tutta una serie di elementi che vanno a scavare nella psiche e nell’animo dei protagonisti.
Un linguaggio semplice e lineare, poi, permette a questo breve romanzo di poter essere letto da tutti; la costruzione delle frasi e dei periodi genera un forte impatto perché è essenziale, misurata, particolarmente comprensibile e sciolta.
Ricordati di essere felice, di Christine Orban, edito Piemme, parla della bellezza delle piccole cose. Un viaggio tra due mondi lontani, non solo geograficamente, il Marocco e la Francia, ma anche per stile di vita e cultura. L’autrice evidenzia in maniera semplice e diretta come spesso si cerchi la felicità al di fuori di noi, in quello che non abbiamo e che ci sembra migliore di ciò che possediamo già e di come molto spesso, invece, il vero tesoro risieda proprio nella capacità di cogliere la bellezza che ci circonda.
Com’è difficile essere felici! C’è sempre una parte di noi che aspetta qualcos’altro e nessuno è mai completamente dove si trova. Invece la felicità è come il sonno, che non arriva se ci si pensa troppo.
Questo libro ha venduto più di 100.000 copie, stando per molte settimane, al momento della sua pubblicazione, in vetta alle classifiche. Credo proprio sia un libro da regalare alle persone importanti della vostra vita e da inserire tra i libri per l’estate (leggi la recensione completa).
L’amore rubato, di Dacia Maraini, edito Rizzoli, è un libro che non lascia il lettore così com’era prima di leggerlo: racconta l’amore malato, quello fatto di egoismi e violenze, di soprusi e di maschilismo, in cui spesso le donne, piegate da una cultura che le vuole silenziose, sono solo delle attrici marginali.
Otto storie intense (Marina è caduta dalle scale, La bambina Venezia, Lo stupratore premuroso, Cronaca di una violenza di gruppo, Ale e il bambino mai nato, La sposa segreta, La notte della gelosia, Anna e il Moro), capaci di emozionare e allo stesso tempo indignare.
Si tratta di un libro importante, che tenta di scuarciare il velo di cui sono ammantate le storie di violenza sulle donne, per cercare di non far finire queste tristi e quotidiane realtà nell’oblio.
Dimmi che mi ami, dimmelo, Marina.
Ho bisogno di sentirmelo dire. Ti prometto che non ti farò più del male. Mai mai mai. Te lo giuro.
Dimmi che resterai sempre con me. Dimmelo!
Dacia Maraini, anche con questo romanzo, supera se stessa (della stessa autrice: La lunga vita di Marianna Ucrìa, Buio, Chiara di Assisi, La grande festa).
Io sono di legno, di Giulia Carcasi, edito Feltrinelli, è un libro la cui profondità fuoriesce pagina dopo pagina.
Narra la storia di Giulia e di Mia, madre e figlia che non si capiscono, distanti, ognuna chiusa nel suo muto e profondo dolore, che in realtà sono più simili di quanto pensino.
Le vicende di entrambe si svolgono in epoche e momenti diversi ma contengono le stesse emozioni, delusioni, gli stessi amori vissuti e infranti, le stesse speranze.
Giulia, infatti, un giorno si ritrova a leggere il diario della figlia, tornando ai propri ricordi di una giovinezza difficile: il perbenismo della sorella, una madre fragile che non voleva guerre, l’amicizia con una suora peruviana curiosa dell’amore e dei balli che di Dio non parlava mai.
Una storia coraggiosa, un confronto, a tratti aspro, fra due donne che dicono di “essere di legno”, in cui il risultato sarà la profonda convinzione che il dolore, nonostante tutto, non può e non deve vincere, rendendoti peggiore.
L’autrice, con questo romanzo, riesce a toccare corde profonde, a smuove l’animo di chi legge, a commuovere; un susseguirsi di vicende inaspettate riescono a mantenere sempre incalzante e costante il ritmo narrativo, che trascina, avvolge e coinvolge, creando una forte empatia che non tutti i libri sanno generare.
Scusami, ma la tua bocca è chiusa, Mia.
E come faccio a capirti se non ti scippo i pensieri dalla carta.
Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.
Leggere è uno degli atti più intimi e più belli che possiamo donare a noi stessi; passare del tempo con un buon libro ci arricchisce, ci migliora, ci permette di viaggiare con la mente, di conoscere vite, persone, situazioni, luoghi lontani da noi, dal nostro mondo e dalla nostra quotidinità.
Dedicare del tempo alla lettura genera una tregua alla lotta tra gli uomini, una pausa in cui estraniarsi da tutto ciò che ci circonda cercando di trovargli un senso.
Come un romanzo, di Daniel Pennac, edito Feltrinelli, ci fa fare un bel viaggio nel mondo della lettura, conducendoci per mano in un percorso che porta a capire quanto avere tra le mani un libro sia essenziale; all’interno del testo, l’autore crea una specie di decalogo imprescindibile del lettore, dando così alcune indicazioni, oltre che raccontando le vicessitudini che lo hanno avvicinato alla lettura: il diritto di non legggere, il diritto di saltare le pagine, il dirittto di non finire un libro, ecc.
Un testo semplice, immediato, molto leggero, piacevole da leggere anche perché organizzato in capotoletti, che ci aiuterà a guardare con occhi nuovi il momento della lettura.
Il banchetto di nozze e altri sapori, di Carmine Abate, edito Mondadori, è un libro che ti conquista piano piano.
Racconta la vita dell’autore dall’infanzia fino all’età adulta, e con leggere pennellate ci restituisce un’immagine di una esistenza oramai perduta, fatta di semplicità, di sacrifici, in un piccolo paesino arbëreshë della Calabria, Carfizzi, in cui gli uomini dovevano immigrare al Nord, oppure all’estero, come in Germania, per poter lavorare e mantenere le famiglie, in cui la vita scorreva lenta tra i momenti passati al bar e quelli di convivialità durante i pasti che erano sacri.
Proprio il momento dei pasti e in particolar modo la presenza di alcuni cibi segnano in maniera netta tutti i ricordi dell’autore, che lega ogni pietanza a una precisa situazione: per esempio la frittata mare e monti che gli preparava la nonna e che gli rammenta il periodo successiva a una malattia che lo aveva costretto a letto per parecchio tempo, le tredici cose buone del Natale, una serie di piatti che venivano preparati in anticipo e che facevano intuire all’autore bambino che il padre stava tornando dalla Germania, oppure l’unione tra la polenta e la ‘nduja quando si fidanzò con una ragazza tedesca.
Carmelo Abate riesce, con il suo modo molto familiare e intimo di scrivere, a farti entrare dentro la sua storia, a farti percepire il sapore e il profumo di queste pietanze che venivano preparate con amore prima da sua nonna, poi da sua madre, e successivamente da sua moglie, rendendo il lettore partecipe di emozioni e ricordi preziosi.
Pur non avendo vissuto la vita dell’autore, sembra in qualche modo di farne parte.
Carmine Abate ha anche vinto il Premio Campiello nel 2012 con La collina del vento.
Favole per bambini molto stanchi, di Dente, edito Bompiani, è un testo molto particolare. Come si può intuire, non sono propriamente delle favole per bambini, anche se il loro impianto è ricco di controsensi, rovescia spesso la logica e le leggi della fisica e della morale. Leggerle tuttavia, anche se sono molto divertenti, lascia un profondo senso di riflessione, poiché attraverso la leggerezza affrontano tematiche importanti come l’amore, la solitudine, la morte.
I personaggi di Dente hanno tutte le caratteristiche delle persone nella loro quotidianità, esprimono quindi la loro fragilità, la loro cattiveria, si capiscono, si odiano e si amano, ma ridono davvero molto.
Elemento che caratterizza questo testo sono le illustrazioni di Franco Matticchio, davvero belle e particolari, sempre in bianco e nero, che riescono a catturare il senso delle varie sezioni in cui sono suddivise le favole.
Il fidanzamento meno lungo del mondo
C’era un signore che disse a una signora
Vuoi stare con me?
Sì disse lei
Anzi no
Fine.
Brevi, immediate e intuitive, adatte per strappare un sorrito e qualche piccola riflessione.
Suggerimenti davvero accattivanti. Sicuramente andrò in libreria portando con me questa lista! A bientôt…