Verrà la morte e avrà i tuoi occhi questa morte che ci accompagna dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso o un vizio assurdo.
I tuoi occhi
saranno una vana parola, un grido taciuto, un silenzio.

Così li vedi ogni mattina quando su te sola ti pieghi nello specchio.
O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi che sei la vita e sei il nulla.

Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.

Sarà come smettere un vizio, come vedere nello specchio
riemergere un viso morto, come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.

(Cesare Pavese)

A volte l’amore si trasforma in qualcosa di diverso, di terribile, di devastante, in qualcosa capace di distruggere la vita altrui perché malato, morboso. Il femminicidio, con tutti i casi di cronaca che si sono susseguiti negli ultimi anni in Italia e non solo, aumentati in maniera esponenziale rispetto a passato, sono il segno che qualcosa di profondo sta sensibilmente cambiando nella nostra società.

La donna, apparentemente fragile, ma emotivamente forte, sta imparando a fare le proprie scelte, inizia adesso a dire “no”, a scegliere come e con chi trascorrere la propria vita, inizia ad avere il coraggio di volersi bene, interrompendo, in modo spesso doloroso e drastico relazioni sentimentali “malate”, in cui il marito, piuttosto che il fidanzato, piuttosto che il compagno, non sanno realmente amare di quell’amore dolce, rispettoso, romantico che dovrebbe essere presente in tutte le coppie. Ecco che questi uomini uccidono, violentano e strappano via la vita delle loro donne per un rifiuto, per l’incapacità di accettare che una storia sia finita, che la loro donna abbia preso la decisione di continuare la propria esistenza da sola, o comunque senza di loro.

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Presentazione del libro presso la “Terrazza Pellegrini” (17 gennaio 2015)

In tal senso la giornalista Francesca Porco, nel suo libro  Il sangue rosa. La strage delle donne (Edito Pellegrini- 2014), ci conduce, con la sua indagine, a comprendere il fenomeno del femminicidio, spiegando come esso trovi radici profonde di carattere culturale, come esso si riproponga ciclicamente ogni qualvolta le donne si ribellano all’uomo, non sono nella nostra società, quella occidentale, ma anche in luoghi lontani e diversi come l’India e tanti Paesi dell’Africa, dove le donne non valgono nulla, sono trattate come schiave, come oggetti, la cui vita non ha alcuna importanza: cco quindi le violenze, le pratiche barbare per preservare la loro verginità (infibulazione). Un fenomeno, quello della violenza sulle donne che è in rapida ascesa; all’interno del libro, l’autrice si sofferma in particolare sull’efferato omicidio della giovane Fabiana Luzi, avvenuto a Corigliano Calabro il 24 maggio 2013: un’adolescente che viene massacrata a coltellate, ben 24, e poi bruciata ancora viva perché aveva detto “no” al suo ex fidanzatino che non accettava la fine della loro relazione.

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Un tema quello della disparità di genere sempre attuale, che vede la donna costantemente ai margini di una società maschilista, in cui le si insegna cosa deve fare, come deve comportarsi, ma che non le sa ancora fornire gli strumenti per ribellarsi realmente alla violenza: a volte, infatti, per quanto possa apparire paradossale, è davvero difficile per molte donne, pur con la presenza delle botte, delle minacce, degli abusi fisici e mentali,  lasciare i propri uomini, recidere quel cordone ombelicale che le lega ai loro aguzzini, poiché alla fine è sempre l’amore, anche nella sua veste più malata, a essere al centro di ogni storia.

La giornalista Francesca Porco dunque riesce a tratteggiare i contorni di una società in difficoltà, in cui sono tante le voci che condannano i terribili casi di cronaca contro le donne, dalla Chiesa alle istituzioni politiche, ma al contempo intervistando le dirette interessate, chi ce l’ha fatta a uscire dal tunnel e chi invece ancora annaspa, fa emergere un quadro complesso e complicato in cui vi è un responsabilità sociale di tutti, che dovremmo premurarci, noi donne in primis, di educare i nostri figli maschi a una cultura del rispetto, dell’amore e della non violenza nei confronti di tutti in generale, e verso il genere femminile in particolare.

autore di questa pagina:

Amalia Papasidero

Amalia Papasidero, editor, correttore di bozze, consulente letterario e blogger. Ha conseguito il master in “Tradizione e innovazione nell’editoria. Dal libro all’e-book” presso l’Università della Calabria.
Gestisce il sito web www.scritturaedintorni.it (che ha ottenuto l’accredito stampa presso il Festival della letteratura di Mantova nel 2016), che si occupa di ciò che ruota attorno al mondo della scrittura e offre numerose risorse e servizi per gli autori. Organizza eventi letterari e culturali (presentazioni librarie e musicali, campagne di sensibilizzazione su temi sociali). Ha da poco pubblicato una raccolta di poesie dal titolo “Riflessi”. Tiene corsi di scrittura e self-publishing, workshop sulle tematiche legate alla narrazione.

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