Classe 1978, Christian Bartolomeo, autore emergente, ingegnere ambientale, sposato e padre di tre figli, originario di Raffadali (AG), e che attualmente vive e lavora a Gioia Tauro (RC), si racconta in questa breve intervista che ci permetterà di conoscerlo e di capire cosa rappresenti per lui la scrittura. Buona lettura!!!

  • Come nasce il tuo amore per la scrittura? Cosa vuol dire per te scrivere? Si tratta di un qualcosa che hai dovuto apprendere oppure è una capacità innata?

 L’amore per la scrittura e per la lettura è nato in famiglia: sono figlio di insegnanti di lettere, i libri in casa si trovavano un po’ ovunque. Osservavo mio padre scrivere ogni giorno; è stato un esempio, uno stimolo indiretto e continuo, senza dubbi. E anche una fortuna. Ho iniziato a scrivere circa 4 anni fa, per raggirare il tempo e la testa, in un periodo abbastanza delicato della mia vita. Oggi, questa scrittura iniziata quasi per gioco, senza alcuna pretesa, s’è evoluta diventando prima una scommessa, poi un’esigenza quotidiana: la scrittura serve prima di tutto a farmi stare bene. Se riesco, infine, a emozionare il lettore, è una grande conquista. Mi fido poco delle capacità innate. E, a parte la fantasia che può rappresentare un dono, in tutte le arti c’è molto sudore, la maggior parte nascosto agli occhi della gente; è necessario leggere e scrivere tantissimo per apprendere, per migliorarsi. La scrittura, per come la vivo, è piacere, delusioni e sacrificio immenso.

  • Il tuo romanzo di esordio si intitola “Le quindici”, con il quale hai vinto il premio letterario Rai – La Giara d’Argento. Come nasce questo testo e che emozioni hai vissuto dopo avere appreso della tua vittoria?

Il testo prende ispirazione da Le Quindici Orazioni di Santa Brigida e dall’amore per il teatro. Ho immaginato un intreccio di sei personaggi, in una classica commedia all’italiana ironica ma profonda, ricca di equivoci. È un romanzo genuino, e ha la pretesa di far divertire e riflettere il lettore. E poi, è ambientato fra la mia amata Sicilia che mi ha visto crescere, e la Calabria che sta dando le radici alla mia famiglia. L’emozione più grande non è stata la premiazione, seppur indimenticabile, ma l’aver appreso, qualche mese prima, che Le Quindici – scritto con mio figlio piccolo in braccio – avrebbe rappresentato la mia terra alla finale nazionale.
Non immaginavo neanche di essere preso in considerazione. Da lì, è iniziato tutto. E mi emoziono ancora quando ci penso.

 

  • Sei appassionato delle vite dei santi, una passione davvero singolare; da dove nasce?

 L’adolescenza mi ha allontanato dalla Chiesa e dalla religione per tanto tempo. Quando mi sono riavvicinato, a circa 30 anni, ho preteso di recuperare il tempo perduto, come se avessi “fame di Dio”. Cercavo dei modelli da seguire, delle risposte. La coerenza straordinaria della fede l’ho ritrovata nei santi; le loro vite m’hanno aiutato e m’aiutano tutt’oggi a comprendere il mio personale percorso di fede, tortuoso e che non termina mai: l’avvicinamento a Cristo è una conversione perpetua.

 

  • Ci parli del tuo ultimo libro, Malagloria, tra i tre finalisti del concorso letterario RTL 102.5 Mursia e del messaggio che con esso hai voluto trasmettere?

 La cornice storica in Malagloria è la Sicilia fascista degli anni Trenta. L’ho studiata in dettaglio, attingendo a libri, a giornali, a filmati d’epoca: più fonti diverse fra loro per fornire un quadro quanto più oggettivo e credibile dell’epoca. Volevo far conoscere un periodo tanto delicato e difficile della nostra Italia, soprattutto ai giovani. E, in questo contesto, ho tessuto la trama del romanzo con i suoi personaggi principali: il sempliciotto Mariuzzo e il cinico notaio Mezzalira, due caratteri quasi opposti che enfatizzano la vanità dell’uomo, le sue mille maschere, il desiderio di gloria, e il bisogno vitale di fermarsi, ogni tanto, per guardarsi allo specchio, per conoscere realmente se stessi. E per capire dove andare.

 

  • Progetti futuri? Dove ti porterà il tuo amore per la carta e la penna? Su cosa stai lavorando?

Non appena mi è possibile, scrivo. Ho appena terminato un romanzo molto crudo sul bullismo e iniziato un romanzo storico che penso mi terrà incollato per qualche anno. Sto rivedendo qualche pezzo teatrale: due atti unici e un testo per bambini, e voglio ancora perfezionare la trasposizione del mio primo romanzo, Le Quindici. Insomma, con buona pace del mio tempo libero, non sto un attimo fermo!

 

  • Cosa consiglieresti a un adolescente che volesse avvicinarsi al mondo della scrittura?

Consiglierei, inizialmente, di prendere tutto con leggerezza, di scrivere e di consumarsi gli occhi con la lettura.  E, prima di stendere un testo, pensare sempre al messaggio che si vuole trasmettere al lettore: le librerie sono già piene di testi inutili, ed è inutile appesantire gli scaffali.
Suggerirei anche di non accontentarsi mai dello stile raggiunto, il migliorarsi appartiene a tutti; e raccomanderei di non snaturarsi, rimanendo sempre conformi a sé stessi. Il mercato editoriale spinge spesso ad appiattire la propria voce narrante per uniformarsi agli altri, col rischio di ottenere autori tutti identici, senz’anima.
Ognuno di noi è unico. E anche la scrittura di un autore deve essere unica, riconoscibile già dalle prime righe di un romanzo.
Ultimo consiglio, permettetemi: non pensate di scrivere per vendere, scrivete con la pretesa pazza di stare bene e, magari, di migliorare il mondo.
Qualcuno, prima o poi, ci riuscirà.

 

autore di questa pagina:

Amalia Papasidero

Amalia Papasidero, editor, correttore di bozze, consulente letterario e blogger. Ha conseguito il master in “Tradizione e innovazione nell’editoria. Dal libro all’e-book” presso l’Università della Calabria.
Gestisce il sito web www.scritturaedintorni.it (che ha ottenuto l’accredito stampa presso il Festival della letteratura di Mantova nel 2016), che si occupa di ciò che ruota attorno al mondo della scrittura e offre numerose risorse e servizi per gli autori. Organizza eventi letterari e culturali (presentazioni librarie e musicali, campagne di sensibilizzazione su temi sociali). Ha da poco pubblicato una raccolta di poesie dal titolo “Riflessi”. Tiene corsi di scrittura e self-publishing, workshop sulle tematiche legate alla narrazione.

{"email":"Email address invalid","url":"Website address invalid","required":"Required field missing"}

Questi li hai letti?

Scelti per te...

>