Uno, non toccare le lancette
Due, domina la rabbia
Tre, non innamorarti, mai e poi mai…
Altrimenti… la meccanica del cuore andrà in mille pezzi.
Il piccolo Jack ha un orologio a cucù montato sul cuore, protesi senza dubbio ingegnosa ma alquanto bizzarra, che lo rende diverso da tutti gli altri e al contempo molto più fragile. La stravagante levatrice Madeleine, che abita in cima alla collina più alta di Edimburgo, gli riesce così a salvare la vita visto che il piccolo era nato, nella notte più fredda del mondo, con il cuore ghiacciato. Jack, proprio per la sua particolare natura, deve stare attento, basterebbe davvero poco per morire: non può arrabbiarsi, non può innamorarsi, insomma deve evitare tutte le emozioni forti, altrimenti le lancette potrebbero trafiggere la sua pelle e frantumargli le ossa. Però, al cuore non si comanda ed è così che Jack conosce Miss Acacia, una piccola cantante andalusa che riuscirà a fargli vibrare le corde più profonde dell’anima. In tutto ciò non manca il cattivo di turno: il tenebroso Joe, bullo della scuola, anche lui innamorato della ragazza.
Ed ecco che ci sono tutti gli elementi per dare vita a una storia favolosa ma al contempo romantica, che racconta con delicatezza la scoperta dei sentimenti più forti a cui ogni adolescente va incontro per la prima volta, l’amore, la rabbia, la gelosia, la delusione. Un insieme di intrecci, di avventure e disavventure che conducono il lettore a esplorare la complessità delle emozioni umane, la difficoltà nel gestirle, nel capirle, nel saperle accettare e vivere. Ciascuno di noi potrebbe essere Jack: i dubbi, le paure, e spesso l’incapacità di affrontare le situazioni, dovendo a volte pagare a caro prezzo il peso delle proprie scelte.
Importante, anche se posto nella parte finale del libro, il tema dell’esperienza, dove quest’ultima diventa maestra di vita, colmando il cuore di quella sana malinconia per le cose che sarebbero potute andare diversamente, ma che rappresentano ormai parte di un percorso passato.
Particolarmente belle le atmosfere che ricordano il miglior cinema di Tim Burton e che riecheggiano ancora di più nel film di animazione che l’autore, Mathias Malzieu, ha realizzato insieme a Stéphane Berla:
La meccanica del cuore (Edito Feltrinelli, 2012) può essere considerato un romanzo di formazione, poiché con scrittura lieve e punteggiata d’ironia, traccia una metafora del sentimento amoroso, della sua complessità, raccontando una favola forte, emozionante, empatica, in cui tutti i personaggio hanno un loro preciso ruolo e spessore psicologico, dove ogni singolo accadimento non è mai dettato dal caso ma è conseguenza di scelte e azioni.