Dal 2012, grazie al libro “The amazing seven Sutherland sisters“, di Brandon Stickney, ha iniziato a diffondersi la storia un po’ strana e dai contorni misteriosi, legata alle sette sorelle Sutherland, una storia unica nel suo genere.

America metà Ottocento; nello stato di New York, un uomo, un vagabondo, Fletcher Sutherland, originario del Vermont, conobbe una giovane donna, Mary, che sarebbe presto diventata sua moglie. Da questo matrimonio, tra il 1851 e il 1865, nacquero otto figli, un maschio – Charlie – e sette sorelle, Sarah, Victoria, Isabella, Grace, Naomi, Dora e Mary. Le giovani crebbero in assoluta povertà e come unica particolarità, oltre a una propensione per il canto trasmessa dalla madre, avevano dei capelli lunghissimi (la lunghezza complessiva delle loro chiome era di ben 12 metri). Le cose cambiarono quando Mary, la madre, morì; le sette sorelle rimasero da sole con il padre che ebbe la geniale idea di sfruttare la loro particolarità, facendole scritturare, a partire dal 1882, da un famoso circo dell’epoca, il Barnum &Bailey.

 

Il loro spettacolo prevedeva le sette giovani donna cantare in abito bianco, ma l’elemento di attrazione si manifestava alla fine dell’esibizione: girandosi di spalle scioglievano i lunghi capelli, prima fino alle spalle, poi fino alle ginocchia e, in fine, fino ai piedi. Lo stupore era tale che il pubblico rimaneva rapito.

Una delle sorelle, Naomi, sposò il nipote del proprietario del circo, il quale decise di sfruttare ulteriormente il successo delle giovani, producendo una lozione rinvigorente per capelli, The Seven Sutherland Sisters’ Hair Grower (il preparato era a base di acque profumate, magnesio e acido cloridrico) che sembrerebbe ancora acquistabile su eBay. Il prodotto veniva venduto dopo le esibizioni ed ebbe un grandissimo successo, tanto che le sorelle Sutherland diventarono improvvisamente ricchissime.

 

Le cose cambiarono con la morte di Naomi; da questo evento la fortuna delle sette donne sembrava iniziare a vacillare: si racconta che per Naomi, le sorelle avrebbero voluto costruire un mausoleo, ma che poi optarono per seppellirla in giardino, con un’anonima lapide. A questo punto, la defunta avrebbe scagliato una maledizione contro le sorelle.

Data la grande ricchezza accumulata dalle giovani grazie agli spettacoli e alle lozioni, non mancarono alcuni cacciatori di dote, nella cui trappola le sorelle caddero per la troppa ingenuità: Fredrick Castlemaine, un bellimbusto di 27 anni, sposò Dora, che all’epoca ne aveva 40. Pare che il suo passatempo preferito fosse sedersi sul portico della villa e sparare alle ruote dei carri che passavano; pagava poi laute somme di denaro ai contadini inferociti, per calmare la loro comprensibile rabbia. Dipendente da oppio e morfina, si tolse la vita nel 1897, mentre accompagnava le sorelle in una tournée promozionale. La moglie, disperata, fece costruire per lui un mausoleo. Due anni dopo, la donna cadde vittima di un altro latin lover, Alonzo Swain; dietro le sue insistenza, provò a promuovere una lozione concorrente rispetto a quella delle sorelle, ma fu un totale insuccesso.

 

Un’altra sorella, Victoria, di 50 anni, sposò un giovane di 19; le sorelle non accettarono mai la cosa, tanto che decisero di non parlarle più, isolandola.

Mary, poi, la più giovane delle sorelle, venne rinchiusa nelle sue stanze a causa di una serie di attacchi psicotici.

Anche le fortune legate alla portentosa lozione per capelli iniziarono a venir meno; si era ormai negli anni ‘2o e la moda stava cambiando: i capelli lunghi tipici dell’epoca vittoriana erano stati sostituiti da tagli corti e irriverenti caschetti.

Nel 1926, erano ancora vive tre sorelle, Mary, Dora e Grace che furono contattate per realizzare un film sulle loro vite; tuttavia, quando si stavano recando a Hollywood, Dora ebbe un incidente stradale e morì; il progetto legato al film venne annullato.

Le due sorelle rimaste in vita tornarono a casa, e trascorsero il tempo che rimaneva loro nell’assoluta indigenza – Mary finì in manicomio e Grace morì all’età di 92 anni, venendo sepolta in una tomba senza nome.
Successivamente, la villa in cui avevano abitato prese fuoco, cancellando buona parte di quella che era stata la storia delle sette sorelle Sutherland.

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Amalia Papasidero

Amalia Papasidero, editor, correttore di bozze, consulente letterario e blogger. Ha conseguito il master in “Tradizione e innovazione nell’editoria. Dal libro all’e-book” presso l’Università della Calabria.
Gestisce il sito web www.scritturaedintorni.it (che ha ottenuto l’accredito stampa presso il Festival della letteratura di Mantova nel 2016), che si occupa di ciò che ruota attorno al mondo della scrittura e offre numerose risorse e servizi per gli autori. Organizza eventi letterari e culturali (presentazioni librarie e musicali, campagne di sensibilizzazione su temi sociali). Ha da poco pubblicato una raccolta di poesie dal titolo “Riflessi”. Tiene corsi di scrittura e self-publishing, workshop sulle tematiche legate alla narrazione.

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