A dieci anni dal devastante sisma che ha messo in ginocchio il capoluogo abruzzese, la rinascita parte dalle librerie, che scelgono il centro storico per dare un segnale positivo, di voglia di ripresa.
Sono già cinque le librerie – la libreria Colacchi, un’istituzione per la città, gestita adesso dai giovani cugini Giovanni e Matteo Rotili, riaprirà a ottobre – che hanno rianimato L’Aquila; a giugno, tra le altre ha riaperto in via Roma, il punto Einaudi di Beatrice Pannozzo e Nicoletta Rugghia, in una delle zone più martoriate dal terremoto del 2009, in cui i lavori vanno a rilento e dove non c’è ancora quella ripresa che tutti i commercianti e gli imprenditori speravano. Queste due coraggiose libraie, per venire in contro alle esigente degli abitanti hanno ideato l’iniziativa “conto aperto” senza interessi che permette a chiunque di acquistare libri e di pagare a rate.
Vi sono poi le altre belle realtà: quella di Luna Stefani e Giuliano Cervelli, che nel 2014 hanno aperto in via Castello la libreria indipendente Polarville, quella della libreria Lilibeth in via Santa Elisabetta, il Mondadori Bookstore in piazza Duomo di Roberto Maccarrone e la libreria per bambini Piripù in piazza Regina Margherita.
Questo evidenzia quanto sia grande il potere dei libri, della cultura, e quanto sia importante creare momenti di aggregazione che possano far risvegliare il desiderio di ritornare a vivere una città in cui da dieci anni sembra che molte attività si siano assopite.