Maggio 6, 2014

Immerso nel denso intreccio tra cibo e tradizioni, Le donne del pane, scritto da Pina Oliveti, edito da Pellegrini Editore, racconta del valore simbolico ricoperto da questo primario alimento, appunto il pane, e dell’importanza della sua presenza nel passato così come nel presente. Il momento della panificazione, infatti, è caratterizzato da una serie di “rituali”: «… la donna cerne di giorno la farina e prepara la sera il lievito madre “levato”, con acqua e farina mescolata con una sola mano, la destra, copre il tutto con la crusca e vi fa il segno della croce. Questa pasta viene poi riposta nella “majilla”, facendo per altre tre volte il segno della croce…»
Attraverso il racconto dell’autrice e delle testimonianze da lei raccolte, soprattutto nella zona di Rogliano e dei suoi rioni, dove la stessa Oliveti si occupa delle relazioni esterne del Panificio di Cuti, questo libro ci permette di fare un tuffo in quella che è la storia della nostra bella terra di Calabria, ricostruendo, tramite piccoli frammenti, i profumi, le immagini legate al cibo e alle vicende dei vari popoli che sulle sue coste sono approdati.

I racconti delle “donne del pane”, Flora, Ida, nonna Marietta, nonna Chella, nonna Antonietta, Peppina e Peppinella, come uno scrigno prezioso, racchiudono la memoria di un tempo in cui l’attenzione e la cura per le piccole cose, e per la preparazione di pasti, anche molto semplici, era al centro della vita quotidiana.
Elemento costante, che attraversa tutto il saggio, è la semplicità legata alla dura vita contadina e a tutti i momenti di festa, che si vanno a inanellare, ancora una volta, con la cucina: la mietitura, la vendemmia, la raccolta delle castagne, sono sempre seguite da pasti luculliani, quasi a rappresentare una sorta di ricompensa per coloro che hanno svolto il sudato lavoro. Viene raccontato il periodo del Carnevale come quel particolare momento di festa in cui si può finalmente mangiare “grasso”, coincidendo esso con l’uccisione del maiale e la preparazione di pietanze che non sempre era possibile gustare.
All’interno di questo breve ma intenso excursus sul legame tra l’alimentazione e la storia, emerge il pane quale vera e propria ricchezza delle genti: anche nei periodi più difficili come le varie pestilenze che si sono susseguite nel tempo, o le guerre, ciò che non mancava mai, anche se con ingredienti alle volte di fortuna, era proprio il pane.
Le donne del pane è un libro diretto, che parla con il cuore in mano al lettore, ricordandogli l’importanza della tradizione, delle radici, che sono inevitabilmente legate al cibo; se è vero che siamo ciò che mangiamo, allora la punta dello stivale emerge, tramite le parole dell’autrice, come un luogo ricco di sapori e di calore.

Amalia Papasidero

 

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Amalia Papasidero

Amalia Papasidero, editor, correttore di bozze, consulente letterario e blogger. Ha conseguito il master in “Tradizione e innovazione nell’editoria. Dal libro all’e-book” presso l’Università della Calabria.
Gestisce il sito web www.scritturaedintorni.it (che ha ottenuto l’accredito stampa presso il Festival della letteratura di Mantova nel 2016), che si occupa di ciò che ruota attorno al mondo della scrittura e offre numerose risorse e servizi per gli autori. Organizza eventi letterari e culturali (presentazioni librarie e musicali, campagne di sensibilizzazione su temi sociali). Ha da poco pubblicato una raccolta di poesie dal titolo “Riflessi”. Tiene corsi di scrittura e self-publishing, workshop sulle tematiche legate alla narrazione.

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