BIOGRAFIA
Mario Oscar Venuti nasce a Messina il 03/06/1977, città in cui tutt’ora risiede con la propria famiglia e lavora. Si è diplomato Ragioniere nel 1995 e nel 2004 ha conseguito l’abilitazione come Consulente del Lavoro. Contestualmente alla citata professione svolge l’attività di Amministratore di Condominio sin dal 2000. Coltivando parecchie passione sin da giovane si è iscritto all’associazione sportiva MAF e dal 1996 svolge anche l’attività di istruttore aerobico in alcune palestre della sua città. Nel 1995 partecipa e supera lo stage di Animatore Turistico per la società “Pianeta Vacanze” e sino al 1999 ha svolto, per i soli periodi estivi, tale attività in diversi villaggi italiani e per diverse società d’animazione, sino a diventare Capo Animatore nel 1997. Cabarettista nei locali messinesi e istruttore estivo nei lidi, affronta l’esperienza della leva militare nel 1998 anno in cui inizia la sua produzione letteraria. Da quell’anno sino ad oggi ha scritto diverse poesie, cortometraggi, racconti, fiabe, storie brevi, romanzi, sceneggiature per fumetti e altro ancora. Ha partecipato nel 2005 al concorso di scrittura creativa “Linguaggi Mutanti”. Nel 2009 ha pubblicato il suo primo libro “Rosso Natale”, nel 2011 il secondo “Vigilia Nera”, nel 2012 il terzo “Quando finisce la notte” e nel 2013 un racconto breve dal titolo “Sisma” inserito nella raccolta di racconti “Cara Messina, ti scrivo...” tutti e quattro editi da “La Feluca Edizioni”. È stato definito su SKY e dalla critica regionale il “primo autore gotico siciliano”. Il suo stile, che è ciò che ama, è prettamente noir così come quasi tutte le sue storie. Le sue influenze sono date dai fumetti, di cui è un grande cultore e appassionato collezionista; dal cinema, per cui possiede una videoteca personale con oltre cinquecento titoli di dvd; e dai romanzi avvincenti, i cui autori preferiti sono Ki ng, Grisham, Follet, Brown, Smith, Cooper, Camilleri per la letteratura attuale e Poe e Lovercraft per quella classica dell’horror. Sul sito della casa editrice da cui è sponsorizzato “la Feluca Edizioni” è possibile trovare recensioni sui suoi scritti e sulle opere di futura pubblicazione. In fine ha partecipato nel 2013 alla prima edizione del “Concorso Letterario di Narrativa Unitre Santa Teresa di Riva” con la sua opera inedita “L’Onda del Destino” ricevendo in merito una targa di riconoscimento e nel 2014 ha partecipato, vincendo, al “Concorso Letterario Unità di Luogo – Zona Porta Messina” bandito da “La Feluca Edizioni” con il suo racconto inedito “Iris – Il Diario Sepolto alle Porte del Tempo”.
INTERVISTA
1. Come nasce la tua passione per la scrittura e cosa vuol dire per te scrivere? Si tratta di un qualcosa che hai dovuto apprendere oppure è una capacità innata?
La mia passione per la scrittura nasce dalla mole di letture svolte che ho sempre gradito durante tutta la mia vita già da quando avevo otto anni. Infatti leggere romanzi e fumetti sin dalla tenera età ha contribuito a sviluppare nuove idee e a cimentarmi con le prime forme di scrittura creativa che mettevo in pratica durante lo svolgimento dei mie temi moderni alle scuole superiori. Basti pensare che alcuni di essi furono addirittura pubblicati nel giornalino dello Jaci e premiati dal preside.
No certe cose non puoi apprenderle e basta come quando studi il codice civile. Secondo me alcune doti comunque devi già possederle. C’è chi è molto bravo nei numeri e nei calcoli o chi lo è nella comprensione delle lingue. Io ho sempre avuto una propensione per l’italiano e la storia infatti nonostante facessi lo Jaci (un istituto di ragioneria) nelle materie tecniche avevo sempre dei voti inferiori rispetto appunto all’italiano o alla storia dove prendevo a volte anche dieci. Per cui alcune persone nascono con certe doti e poi grazie allo studio e alla lettura le amplificano e migliorano.
2. Parlaci del tuo ultimo libro e del messaggio che con esso hai voluto trasmettere
La mia sesta opera nonché quarto romanzo si intitola “Cemetery hotel” ed è un vero e proprio viaggio nei labirinti della mente fra sogni e realtà come sempre vi è il bene contrapposto al male e cioè un eroico poliziotto contro uno spietato serial killer che però sono indissolubilmente legati l’uno all’altro anche per certe simili esperienze passate. Tutto il romanzo si sviluppa in tre linee temporali diverse e a narrare il tutto è il protagonista Dylan e si svolge in una piccola cittadina della Louisiana (America) all’interno di un caratteristico albergo ormai abbandonato che era in precedenza un castello templare. Si inizia con un passato remoto quando il protagonista era molto giovane, si prosegue con un passato semplice col protagonista già grande e poliziotto e si finisce nel presente parlando dei traumi subiti e di come si vorrebbe superare tutto ma certi strascichi ce li porteremo a vita per sempre dentro di noi. Il messaggio che ho voluto trasmettere in realtà non è mai uno solo ma di sicuro la voglia di continuare a lottare e la giustizia di contrapporre sempre una forte volontà alle disgrazie degli eventi per non cedere alla disperazione è uno dei messaggi fondamentali insieme all’amore per la famiglia, fulcro importante anche in questo romanzo per poter affrontare certe assurde situazioni mantenendo la propria lucidità mentale.
3. Progetti futuri? Dove ti porterà il tuo amore per la carta e la penna?
Il progetto che già da questa estate sto sviluppando è la mia settima opera nonché quinto romanzo e tratta di un’apocalisse mondiale da cui tutti si dovranno riprendere, adattare e in qualche modo anche rassegnare agli eventi per poter poi ricominciare ognuno nel suo personalissimo modo per andare avanti. È un romanzo del genere fantascienza anche se ambientato a Messina esattamente ai nostri giorni e prende spunto dalla teoria dei buchi neri e dalle informazioni contenute nel loro orizzonte degli eventi. Dove mi porterà questo romanzo non lo so anche perché ha delle possibilità e sfaccettature pressoché infinite. Di sicuro con la scrittura sto cercando di andare nella mia direzione celata dentro il cuore, cioè la notorietà di una grande distribuzione potendo anche collaborare con altre grandi case editrici non solo di romanzi ma anche di fumetti come la Bonelli. In fin dei conti la volontà non manca le buone idee nemmeno per cui basta avere pazienza e magari andrà a finire come a Camilleri che ha fatto successo solo dopo i sessant’anni mentre prima era in pratica sconosciuto.
4. Cosa consiglieresti a un adolescente che volesse avvicinarsi al mondo della scrittura?
L’unico vero consiglio già utilizzato su me stesso che posso dare è quello di essere avidi di conoscenza. Leggete tutto quello che vi capita a portata di mano, dai romanzi horror agli Harmony ai fumetti ai romanzi storici a quelli d’autore e anche quelli più pesanti e datati. Non trascurate mai cinema e teatro che sono due fonti inestimabili di inquadrature e cambi di battute e di scena fondamentali anche ai fini della scrittura. Ad esempio in tutti i miei romanzi c’è un taglio particolarmente cinematografico che mentre leggi ogni pagina ti fa anche immaginare tutte le scene d’azione con estrema minuzia. E in ultimo osate, osate, osate. Non si può vedere realizzata una grande opera se non ci si mette in gioco con tutti noi stessi. Per cui osare in questi campi artistici è sempre il primo consiglio. Chi riuscirà ad azzardare anche se dovrà sempre migliorare avrà comunque gettato il primo importante passo verso l’immortalità. Perché scrivere e pubblicare un’opera alla fine è proprio questo, mettere al mondo un figlio che con il proprio DNA (dato in questo caso da parole e sensazioni) ti potrà garantire la continuità del tuo genoma… appunto la tua immortalità.