Fino a che punto ci si può spingere per difendere un ideale, per far trionfare “la giustizia”, per trovare la forza di perdonare un torto subito?
Sono questi gli interrogativi che balzano alla mente leggendo Senza sangue, il romanzo di Alessandro Baricco (Garzanti, 2002); il suo linguaggio diretto, crudo, privo di giri di parole, esalta ogni immagine presente nella storia e immerge il lettore in un’atmosfera quasi surreale, in cui non vi tempo per riflettere sul prima e sul dopo, ma solo sull’ora, sull’adesso. Si compone di due capitoli chiamati genericamente “Uno” e “Due”; probabilmente l’intento dell’autore è quello di far concentrare sui due momenti principali, impedendo così ogni possibile distrazione.
Nella prima parte ci troviamo catapultati in una fattoria isolata, Mata Rujo, dove un padre sta cercando di far nascondere i suoi due figli, un maschietto e una femminuccia, per salvarsi dalla carneficina che di lì a poco si sarebbe consumata. La bambina, Nina, viene lasciata dal padre dentro una botola; non capisce bene cosa stia succedendo, ma comprende che è vitale per lei rimanere in silenzio, lì nel buio, aspettando che tutto passi.
Il secondo capitolo ci trasporta temporalmente in avanti rispetto al primo e ritroviamo un’anziana signora che, durante una giornata piovosa, passa vicino a un chioschetto dove un vecchio vende biglietti della lotteria. Nell’incontro tra i due il fultro e il senso del messaggio di Baricco: lei la bambina a cui è stata trucidata a famiglia, lui il giovane che faceva parte del commando armato e che le aveva risparmiato la vita; si conoscono, si parlano si amano.
Ecco che Senza sangue trasporta il lettore in un mondo fatto di dolore, lacrime, tormenti, paure, colpe che in un crescendo rossiniano terminano quasi magicamente con quello che è il gesto più bello e più difficile al contempo, il perdono. Da leggere assolutamente se si ha la voglia di scoprire come il male possa lasciare il passo al sollievo e all’amore.
Da questo bellissimo romanzo, per tutti gli appassionati del fumetto, Tito Faraci (sceneggiatore tra gli altri di Topolino e Dylan Dog) e il disegnatore Francesco Ripoli, hanno creato una graphic novel in 80 tavole (Edizioni BD):