Esercizio stato d’animo.
Lo stato d’animo che mi spinge a ricercare la scrittura è la voglia di condividere le mie esperienze interiori, frutto di accadimenti esterni, così da poter essere di aiuto ad altri che hanno vissuto o vivono la mia stessa esperienza.
Esercizio: oggetti che mi descrivono
Non abbandoni mai la mia sigaretta elettronica. Nel 2009 ho smesso di fumare da un giorno all’altro senza difficoltà , per ragioni di salute. E il mio senso di benessere è cambiato (in meglio) da così a così. Ho ripreso nel 2016 pensando così di sfogare lo stress di una pesante quotidiana trasferta Bologna-Modena e ritorno per lavoro. Da allora, pur convinta di poterlo fare ‘quando voglio ‘ non ho più smesso ma sono riuscita a passare, sempre dall’oggi al domani, alla sigaretta elettrica. Al mentolo. Così mi sembra di avere un sapore di menta sempre in bocca. Mi dico che il passo per smettere di nuovo è più vicino. I tempi non sono favorevoli ma io sono un’inguaribile ottimista.
Da quando smisi di fumare la prima volta ho sempre sentito il bisogno di sapori amari, soprattutto il caffè, che cominciai a prendere amaro, diversi al giorno. Ma da quando ho problemi di sonno mi limito al caffè mattutino ma non mi faccio mai mancare almeno tre tazze al giorno di ‘caffè ‘ di cicoria. Che poi non è caffè, è tipo orzo ma al posto dell’orzo la cicoria. Amaro come piace a me. Tutto ciò porta a fumare e insomma si genera un circuito poco virtuoso ma ogni cosa al suo giusto tempo.
Da quando ho scoperto l’influenza sulle emozioni degli oli essenziali non mi separo mai da quello di limone, che purifica l’intestino e da quello di patchouli che dovrebbe dare buonumore. Tutti consiglio l’uso di un diffusore (pare che io abbia sempre sottovalutato il senso dell’olfatto) ma rimango dell’idea che qualche goccia sciolta in una bottiglietta d’acqua su di me sia più efficace. Sono una fan del gusto evidentemente…
Infine non mi manca mai, a fianco, sotto il cuscino, su una sedia… un libro. In realtà più di uno: uno che leggo ad alta voce per capitoli che poi invio con whatsapp a mia madre (il mio timbro monotono la fa addormentare più facilmente) , un paio di cui alterno la lettura (ultimamente spazio dal giallo alla fiaba al romanzo- generalmente a tema crescita spirituale e personale) e, quando mi va, un audiolibro. Sempre a portata per ogni evenienza il fumetto ‘Julia, le avventure di una criminologa ‘ in cui il personaggio è la copia sputata di Audrey Hepburn. Ne vado matta letteralmente. Fortunatamente è un mensile…
Esercizio stato d’animo.
Lo stato d’animo che mi spinge a ricercare la scrittura è la voglia di condividere le mie esperienze interiori, frutto di accadimenti esterni, così da poter essere di aiuto ad altri che hanno vissuto o vivono la mia stessa esperienza.
Esercizio: oggetti che mi descrivono
Non abbandoni mai la mia sigaretta elettronica. Nel 2009 ho smesso di fumare da un giorno all’altro senza difficoltà , per ragioni di salute. E il mio senso di benessere è cambiato (in meglio) da così a così. Ho ripreso nel 2016 pensando così di sfogare lo stress di una pesante quotidiana trasferta Bologna-Modena e ritorno per lavoro. Da allora, pur convinta di poterlo fare ‘quando voglio ‘ non ho più smesso ma sono riuscita a passare, sempre dall’oggi al domani, alla sigaretta elettrica. Al mentolo. Così mi sembra di avere un sapore di menta sempre in bocca. Mi dico che il passo per smettere di nuovo è più vicino. I tempi non sono favorevoli ma io sono un’inguaribile ottimista.
Da quando smisi di fumare la prima volta ho sempre sentito il bisogno di sapori amari, soprattutto il caffè, che cominciai a prendere amaro, diversi al giorno. Ma da quando ho problemi di sonno mi limito al caffè mattutino ma non mi faccio mai mancare almeno tre tazze al giorno di ‘caffè ‘ di cicoria. Che poi non è caffè, è tipo orzo ma al posto dell’orzo la cicoria. Amaro come piace a me. Tutto ciò porta a fumare e insomma si genera un circuito poco virtuoso ma ogni cosa al suo giusto tempo.
Da quando ho scoperto l’influenza sulle emozioni degli oli essenziali non mi separo mai da quello di limone, che purifica l’intestino e da quello di patchouli che dovrebbe dare buonumore. Tutti consiglio l’uso di un diffusore (pare che io abbia sempre sottovalutato il senso dell’olfatto) ma rimango dell’idea che qualche goccia sciolta in una bottiglietta d’acqua su di me sia più efficace. Sono una fan del gusto evidentemente…
Infine non mi manca mai, a fianco, sotto il cuscino, su una sedia… un libro. In realtà più di uno: uno che leggo ad alta voce per capitoli che poi invio con whatsapp a mia madre (il mio timbro monotono la fa addormentare più facilmente) , un paio di cui alterno la lettura (ultimamente spazio dal giallo alla fiaba al romanzo- generalmente a tema crescita spirituale e personale) e, quando mi va, un audiolibro. Sempre a portata per ogni evenienza il fumetto ‘Julia, le avventure di una criminologa ‘ in cui il personaggio è la copia sputata di Audrey Hepburn. Ne vado matta letteralmente. Fortunatamente è un mensile…
Ciao Elena, sono felicissima che tu abbia deciso di seguire anche questo percorso sulla scrittura autobiografica. Parlare di se stessi non è facile, ma credo che sia importante farlo e imparare ad “affrontarsi”, scavando dentro. Quindi spero che questi incontri ti diano maggiori spunti e ti facciano apprezzare un genere, quello autobiografico, che spesso non guardiamo nel modo giusto, dandogli l’importanza che dovrebbe avere.
L’esercizio degli oggetti, mi piace: gli oggetti permettono di creare una tua descrizione in maniera molto naturale, poiché ti danno la possibilità di raccontarti indirettamente, regalando a me che ti leggo un quadro già abbastanza chiaro del tipo di persona che sei. Molto buono.
Grazie mille ?